Dichiarazioni, righi, importi e sigle
Alcune informazioni per chi non sa se può richiedere o no il nuovo contributo SIAE per autori
Ciao, questa è frilens, una newsletter curata da Nicola D’Agostino* con informazioni potenzialmente utili alle lavoratrici e ai lavoratori autonomi, anche detti freelance.
In questo messaggio trovate ulteriori chiarimenti (con tanto di immagini) per capire se potete o meno fare domanda alla SIAE (entro il 21 ottobre, mi raccomando) per il nuovo contributo per autori (e autrici).
Cominciamo anzitutto dall’anno della dichiarazione. Avete bisogno di una copia della vostra dichiarazione dei redditi “presentata nel 2020 (relativa ai redditi 2019)”. Vi serve anche perché se rientrate nei requisiti, questa dichiarazione la dovrete poi inviare insieme alla domanda.
Se non sapete di che dichiarazione si tratta, è quella in cui c’è ciò che avete guadagnato nel corso del 2019 (l’Agenzia delle Entrate usa il termine “periodo d’imposta”…) e di cui avete reso conto al fisco l’anno seguente, più o meno in estate o autunno.
Ecco di seguito come dovrebbe essere l’intestazione dei modelli utilizzati (da voi, il/la commercialista o da un CAF), che possono essere il 730 (se avete fatto lavoro dipendente) o RedditiPF (solitamente utilizzato da chi è freelance).
A questo punto andate a cercare nella dichiarazione il “reddito complessivo lordo”.
Come scrivevo nella newsletter precedente, in RedditiPF il valore è nel rigo RN1.
Se avete il modello 730 il valore dovrebbe essere nel Rigo 11 – Reddito complessivo.
Se il reddito indicato è (purtroppo) inferiore a 20000 (ventimila) Euro, allora potete procedere al passo seguente: cercate il “reddito autorale”.
In RedditiPF è nel rigo RL25.
Se avete una Partita Iva con il regime forfettario il valore che cercate dovrebbe invece trovarsi in LM22, colonna 4.
Se avete usato il modello 730, il “reddito autorale” dovrebbe trovarsi nel rigo D3.
Se l’importo del reddito autorale è di almeno 1000 Euro ed è almeno il 20% del reddito lordo complessivo, allora potete procedere a fare domanda, usando moduli e istruzioni come “autore”, e non “artisti interpresti ed esecutori “o “mandatari”.
A questo punto non mi resta che augurarvi buon lavoro!
p.s. A proposito della dichiarazione autori della SIAE, lì dove vi si chiede di barrare una delle tre caselle e si parla di “OGC”, cosa che ha lasciato perplessi diversə di voi, l’acronimo vuol dire Organismo di Gestione Collettiva, ad esempio la SIAE stessa.
La prima o la terza casella vanno barrate solo se siete iscrittə e i redditi “autorali” che vi arrivano sono per cose che, come la musica, passa appunto per un’organizzazione che li raccoglie al momento dell’esecuzione, trasmissione o riproduzione. In caso contrario, tipo se vi occupate di illustrazioni o traduzioni, barrate la seconda casella, che recita “non è stato intermediato dall’OGC di attuale appartenenza; (contrassegnare questa casella in caso di autori attualmente non iscritti ad alcun OGC)”.
Questo numero di frilens finisce qui. Se quello che avete letto vi è parso utile inoltrate il messaggio ad altre persone e/o invitatele ad iscriversi per ricevere tempestivamente le prossime comunicazioni.
* Se, infine, vi chiedete chi abbia scritto quanto sopra, Nicola D’Agostino è (per ora) traduttore, coordinatore editoriale, grafico, webdesigner, docente e addetto pr.
In passato ha tradotto fumetti di Alan Moore, scritto un libro sulla micronazione di Sealand e partecipato a una causa contro Napster. A volte scrive di sé in terza persona.